Significato del bipartitismo (che cos'è, concetto e definizione)

Cos'è il bipartitismo:

Il bipartitismo è il tradizione o struttura di un regime politico consiste in due grandi partiti o coalizioni che predominano nella scena politica della regione o del paese.

Il sistema bipartisan o bipartisan stabilisce costituzionalmente o mediante voti i due partiti che dominano il potere in un particolare governo. Si differenzia da multipartitismo perché quest'ultima non limita la diversità politica e bilancia l'estrema polarizzazione delle posizioni.

Il bipartitismo è una tendenza emersa dopo la Rivoluzione francese (1789-1799), la cui idea originale era quella di creare un governo con un partito a difesa dell'aristocrazia e un altro a difesa della borghesia.

  • Borghesia.
  • Aristocrazia.

Poi, con la nascita delle idee marxiste nel mondo a metà dell'Ottocento, il bipartitismo si è trasformato in un partito in difesa della borghesia e un altro in difesa del proletariato.

  • Proletariato.
  • Sistema a partito unico.

Attualmente, i due partiti o coalizioni che rappresentano il sistema bipartitico sono solitamente in opposizione rispetto alle ideologie e alle tradizioni di ciascun paese.

Legge di Duverger

Il giurista francese Maurice Duverger (1917-2014) descrive nel suo lavoro I partiti politici, pubblicato nel 1951, due fattori che avrebbero determinato il bipartitismo nei voti maggioritari:

  • L'effetto meccanico: i partiti che non appartengono ai due dominanti non hanno una rappresentanza sufficiente per vincere.
  • L'effetto psicologico: i voti vanno solitamente ai due partiti di maggioranza per non essere "sprecati".

Tenendo conto che i due metodi fondamentali di rappresentanza elettorale sono:

  • A maggioranza: si tratta di ridurre la complessità di una volontà massiccia in alcuni rappresentanti.
  • Per rappresentanza elettorale: il Parlamento cerca di far rappresentare una qualsiasi minoranza di rilievo.

Le leggi di Duverger determinavano il funzionamento dei sistemi elettorali e l'influenza che esercitavano sul numero dei partiti politici. Nel 1959 propone tre formule che in seguito chiamerà leggi:

  • Un sistema in cui la maggioranza è relativa e semplice porta al bipartitismo che alterna l'esercizio del potere dei partiti nel governo.
  • La rappresentanza proporzionale porta al multipartitismo con partiti stabili e indipendenti, poco inclini a formare coalizioni.
  • Un sistema che include un'elezione con un secondo turno porta a un sistema multipartitico con partiti relativamente stabili, ma suscettibili di formare coalizioni o alleanze.

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