Perché ci vestiamo a Carnevale

Il Carnevale È la festa popolare che si svolge nei tre giorni che precedono la Quaresima. Si tratta di una festa antichissima, che risale probabilmente al Medioevo europeo, che consiste nel travestirsi, fare sfilate, canti, compagnie, balli e indulgere in ogni genere di eccessi.

La sua origine si trova nell'Antica Roma, dove durante le feste dei Saturnali c'era uno spazio di caos, disordine e satira, simile ai Baccanali dei Greci, dove gli eccessi erano all'ordine del giorno.

La tradizione di travestirsi o coprirsi il viso in questo momento risponde proprio alla necessità di mantenere l'anonimato per mettere da parte formalità e regole e abbandonarsi all'estasi, in contrasto con il periodo successivo della Quaresima, dove si pratica l'astinenza.

Ecco alcuni dei motivi per cui ci travestiamo a carnevale.

essere altro

Ci travestiamo per essere altri, per diventare, per un momento, quello o quello che più bramiamo o ripudiamo. Per prendere in giro gli altri. Per prendere in giro noi stessi.

Divertirsi

Anche travestirsi è giocare. Fingiamo di essere quello che vorremmo essere o che nemmeno nei nostri peggiori incubi oseremmo essere. E suonare è sempre un'arte creativa, dove immaginiamo cosa faremmo se fossimo quelli che vorremmo essere.

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Socializzare

Non ci sono limiti sociali nel carnevale. Possiamo ridere e divertirci con tutti. Il costume rende possibile che in un momento possiamo ballare con il sindaco della città senza rendercene conto. È, quindi, un momento per liberarci dalle norme e dai pregiudizi sociali e godere del contatto festoso con l'altro.

Per infrangere le regole

Il costume permette anche di giocare con il nostro ruolo: non siamo legati alla nostra personalità, quindi possiamo giocare ad essere un re spietato o un giullare sgraziato, un pagliaccio triste o un supereroe codardo. Nel Medioevo, proprio il carnevale permetteva l'incontro tra gente comune e aristocrazia.

Per fare ciò che non faremmo mai

Ci travestiamo perché solo così osiamo fare cose che altrimenti sarebbero impensabili. A volte ci vestiamo da supereroi, a volte da cattivi, giocando sempre a sognare di essere colui con cui, nel nostro senso intimo, ci identifichiamo. L'anonimato ci permette anche di disinibirci, ballare, cantare e festeggiare come non faremmo mai. A carnevale sono ammessi tutti i tipi di eccessi.

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