13 caratteristiche del neoliberismo

Il neoliberismo è una teoria sulle pratiche politico-economiche emerse nella seconda metà del XX secolo basata sul liberalismo del XIX secolo. Per capire cos'è e come si differenzia dal liberalismo, è necessario rivedere di seguito le sue caratteristiche più importanti.

Proprietà privata, libero mercato e libero scambio

Il neoliberismo mantiene i fondamenti del liberalismo, che si riassumono nella proprietà privata, nel libero mercato e nel libero scambio. Dove starebbe la differenza? Per alcuni esperti, la differenza sarebbe che il neoliberismo assolutizza la crescita economica trasformandola in un obiettivo in sé, che prescinde dal discorso morale riformista del liberalismo classico.

Politica di "lasciarsi andare" (laissez faire)

Laissez faire È un'espressione francese che significa "lasciar andare", ed era usata dai liberali che temevano che lo Stato agisse come un'entità repressiva in materia economica. Il neoliberismo propone che lo Stato non agisca nemmeno come interlocutore, ma dovrebbe stimolare lo sviluppo del settore delle imprese private.

Critica dell'interventismo statale

Secondo David Harvey nel suo libro Breve storia del neoliberismo, la teoria neoliberista afferma che lo Stato è incapace di prevedere il comportamento dell'economia e di impedire che “potenti gruppi di interesse distorcano e condizionano questi interventi statali” (Harvey, 2005). In altre parole, il neoliberismo è giustificato dal fatto che l'interventismo favorisce la corruzione. Il neoliberismo sottolinea anche il paradosso che lo stato non è soggetto ad alcun tipo di controllo sociale.

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Ripensare il ruolo dello Stato

L'unico ruolo dello Stato nell'economia, secondo il neoliberismo, dovrebbe essere quello di creare un quadro giuridico che favorisca il mercato. Cioè, non si oppone allo Stato stesso, ma piuttosto cerca di limitarlo allo scopo della crescita dell'impresa privata, basata sullo stimolo e sull'arbitrato della concorrenza. Pertanto, il neoliberismo consente all'azione dello Stato di controllare il monopolio, la atrio e sindacati dei lavoratori.

Mercato libero

Il neoliberismo ritiene che il libero mercato sia l'unico in grado di garantire la più adeguata allocazione delle risorse basata sulla crescita economica. Da questo punto di vista, l'unico modo per il mercato di autoregolarsi è attraverso la libera concorrenza.

Privatizzazione delle aziende statali

La privatizzazione delle aziende statali è un altro dei fondamenti del neoliberismo, non solo per quanto riguarda i settori produttivi, ma anche per quanto riguarda i servizi di interesse pubblico come acqua, elettricità, istruzione, sanità e trasporti, tra gli altri. .

L'individuo come forza di produzione

Il neoliberismo vede gli individui come forza produttiva dell'ordine economico, che lo confronta con il liberalismo, che si occupava del pieno sviluppo delle capacità dei soggetti e non solo delle potenzialità economiche astratte.

Etica di mercato

Il neoliberismo è armato su un'etica di mercato, cioè sulla concezione del mercato come assoluto, come principio regolatore dell'ordine e del comportamento sociale a cui tutti gli aspetti della vita sono stati sottoposti e verso cui tutti dovrebbero essere orientati, dal materiale aspetti a quelli immaginari (culture, interessi individuali, sistemi di credenze, sessualità, ecc.).

Libera circolazione di merci, capitali e persone

Il neoliberismo propone la libera circolazione delle merci, dei capitali e delle persone, che in qualche modo sfida i limiti ei controlli dello Stato nazionale in materia di economia. Il neoliberismo si radica, in questo modo, con la globalizzazione. In questo scenario, i limiti e la portata delle responsabilità e dei meccanismi di distribuzione della ricchezza diventano porosi.

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Priorità del mercato mondiale sul mercato interno domestic

Essendo basato sul libero scambio, il neoliberismo privilegia il mercato internazionale rispetto a quello interno. Ciò implica, tra l'altro, favorire gli investimenti esteri rispetto a quelli nazionali, che da un lato generano movimenti di capitale, ma dall'altro determina squilibri importanti nella distribuzione del potere.

La crescita economica come obiettivo fondamentale

Il neoliberismo ha come obiettivo fondamentale la crescita economica, un interesse che domina qualsiasi altra area di sviluppo sociale. Questo diventa il centro di riferimento e di orientamento delle politiche economiche.

Disinteresse per l'uguaglianza sociale

A differenza del liberalismo classico, il neoliberismo diffida della ricerca dell'uguaglianza sociale, poiché ritiene che le differenze sociali siano ciò che rende l'economia più dinamica.

Relativizzazione del valore della democrazia

Il neoliberismo percepisce la democrazia come una circostanza storica, ma non la concepisce come un progetto inerente alla libertà economica. In questo senso, comprende che la libertà a cui fa appello trascende l'immaginario politico della democrazia. In altre parole, potrebbe esserci neoliberismo senza democrazia.

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